
Filosofia e donne per il caffè filosofico dedicato al Marzo delle donne.
E il discorso è naturalmente caduto sulla figura della madre alla quale spesso si fa fatica a relazionarsi mentre poi, crescendo, si finisce per somigliare nei gesti, nelle parole, nei modi.
Nel bene e nel male è la madre che struttura la personalità, quella madre che insegna i modi e le maniere ma altrettanto insegna a essere ribelle (toccante la testimonianza di una delle presenti all' incontro).
Rapporti alla pari con la propria madre o mediati dalla presenza di un padre aperto al mondo e femminista anti tempo, ma anche rapporti conflittuali fatti di divieti e imposizioni o ancora mamme manipolatrici.
La figura della madre che si porta dietro anche tanti sensi di colpa : "non ho fatto abbastanza per lei" tra le testimonianze, o anche "avrei potuto esserle più vicina".
Tante le parole delle mamme da proiettare nel futuro: avere coraggio, essere ribelle, andare oltre, essere sé stesse, essere consapevoli, avere coscienza che tutto può essere possibile e almeno bisogna provarci, essere e sentirsi libere.
Tra le tante domande: Sovraccaricare la figura materna di tante responsabilità è forse frutto del patriarcato?
Poi le testimonianze si sono fatte più intense e dolorose, i racconti sono diventati carichi di sofferenza e l' empatia è andata man mano crescendo in un circolo di donne che si sono tenute per mano e hanno condiviso quei dolori...
"La madre è comunque la nostra radice - queste alcune delle conclusioni- Riconoscere l' umanità delle madri per riconoscere in loro la possibilità dell' errore e giustificare invece di colpevolizzare"
Grazie a Simonetta Tassinari che come sempre riesce a tirare le sieri fuori dai nostri cuori per "un caffè filosofico che somiglia ad una seduta psicoanalista di massa ma è anche una condivisione di idee e affermazione di sorellanza".
Come sempre, grazie alla Libreria Barbarossa che ci ospita anche di domenica e anche mentre sta ristrutturando gli spazi.








